Caro Pierluigi
Ti scrivo questa breve nota per significarti il mio personale rammarico per il riferimento offensivo che tu hai fatto ieri in riferimento all'eventuale uscita dell'Italia dall'Europa. Interrogandoti su dove questo governo vorrebbe portare l'Italia, tu hai fatto con un'altra domanda se è verso l'Unione Africana. Naturalmente dando per scontato che quello fosse il luogo della perdizione o comunque l'orrizzonte più negativo che ci sia.
Caro Pierluigi poiché ti conosco da qualche anno e ho sempre nutrito rispetto e stima nei tuoi confronti, questa tua uscita mi ha profondamente sorpreso. Come recita l'adagio "un uomo che morde fa notizia mentre un cane che morde non suscita clamore" ed proprio per questa ragione che riservo alla tua uscita una certa attenzione, nonostante il mio livello di assuefazione rispetto ai flussi di insulti in cui ormai da anni vengono indirizzati agli africani e à l'Africa. Non ritengo di doverti mettere alla stessa stregua di un Borghezio qualunque i cui insulti ormai ci siamo rassegnati. Dunque è proprio perché non ti posso considerare alla stessa stregua di queste tipologie di persone, mi permetto di scriverti tutto il mio disappunto pretendendo anche delle scuse da parte tua a tutti gli africani.
Pierluigi gente come te mi hanno sempre insegnaìto che un uomo pubblico, e per giunto un leader politico deve manneggiare con cura le parole, Insomma la comunicazione di un dirigente politico non equivale a quella del cittadino qualunque. E gli stereoptipi sull'Africa e sugli africani sono talmente radicati nella coscienza di questo paese da dover richiamare l'esigenza di un'ecologia del linguaggio che detto per inciso dovrebbe essere una colonna portante di una politica che si configura come pedagogia sociale e culturale. Dunque "civitas" e non solo "polis" mi portano a dirti che serve più attenzione e rispetto. Sarebbe opportuno, a mio avviso. se tu facessi pubblico ammenda di questo riferimento.
Con sincerità come sempre!
Aly Baba Faye
ORIGINALE DA F.B