Africani in piazza, tensione nel paese del «White Christmas»
Africani in piazza, tensione
nel paese del «White Christmas»
Dopo l’aggressione a una coppia nella vicina Rovato: «Noi tutti regolari». Il sindaco leghista: «Non vivono qui»
La manifestazione a Coccaglio
COCCAGLIO (Brescia) — Una protesta in piazza. Nel paese diventato simbolo di esclusione. Marocchini, senegalesi e tunisini nel comune dell’operazione «White Christmas», il «Natale bianco» per allontanare i clandestini. Sono un centinaio, agitano manifestini e scandiscono slogan. Alta tensione davanti al municipio, c’è un grosso presidio di polizia. Vogliono prendere le distanze dal magrebino che nella notte tra venerdì e sabato ha aggredito due fidanzati a Rovato, dieci chilometri più in là. La donna è stata investita con l’auto e violentata per ore. All’uscita dalla caserma di polizia l’aggressore (accusato di stupro, sequestro di persona e tentato omicidio) ha rischiato il linciaggio.
«Non incontrerai mai due volti identici. Ciascun volto è simbolo della vita. E tutta la vita merita rispetto. È trattando gli altri con dignità che si guadagna il rispetto per sé». Maurice, 32 anni, laurea in ingegneria e un lavoro da bracciante nelle vigne della Franciacorta, cita Tahar Ben Jalloun, scrittore marocchino impegnato contro il razzismo, e poi torna a mischiarsi alla folla. La piazza è quella più in vista della zona, quella del sindaco Franco Claretti, leghista, che «caccia gli irregolari ». A Rovato invece governa il centrosinistra guidato dal sindaco Andrea Cottinelli. La violenza sabato ha fatto esplodere la rabbia degli italiani contro chi «non rispetta le regole del paese che li ospita». E ieri gli uomini dello United colors of Christmas — così si sono voluti ribattezzare — hanno gridato il loro no al «linciaggio generalizzato». Nel triangolo tra Rovato, Coccaglio ed Erbusco (30 mila abitanti in tutto) ci sono oltre seimila stranieri di almeno 40 etnie diverse: sbarcano il lunario tra vigne e aziende della Franciacorta come manovali, braccianti, operai.
«Siamo tutti regolari» hanno urlato incrociando lo sguardo del sindaco Claretti, mentre i carabinieri facevano da filtro. «Ma in piazza non c’erano certo gli immigrati del nostro paese — ha detto il primo cittadino di Coccaglio. — Sono arrivati da Rovato e Cazzago, dove criminalità e clandestini esistono eccome, farebbero meglio a manifestare là. Coccaglio è un’oasi felice assediata dagli irregolari». Come dire che dove governa il centrodestra si può «dormire sonni tranquilli», mentre dieci chilometri più a nord, dove ad amministrare è il centrosinistra, vivono «stupratori e i delinquenti». Francesco Corbetta, assessore alla Sicurezza di Rovato, rispedisce le accuse al mittente: «Facile strumentalizzare quello che è successo. La realtà è ben diversa e riguarda principalmente la gestione degli stranieri». Da Rovato, in altre parole, puntano il dito sulla Bossi-Fini e ricordano che «alla faccia della legge» Ben Karim Cherkaoui, il marocchino accusato dell’aggressione dell’altra notte, era libero malgrado una denuncia per possesso di droga del 2007 e precedenti per spaccio.
Giuseppe Spatola 23 novembre 2009 http://www.corriere.it/cronache/09_novembre_23/giuseppe_spatola_africani_in_piazza_tensione_nel_paese_del_white_christmas_3043622a-d7fc-11de-a7cd-00144f02aabc.shtml
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