Monday, 28 February 2011

African News Hungary: Gaddafi: A System Of His Own

African News Hungary: Gaddafi: A System Of His Own: "MY SMALL VOICEBy Hakeem Babalola Brother Leader Gaddafi. That is how I heard Libyans calling him – throughout my three days in Tripoli for ..."

Wednesday, 23 February 2011

LIBIA ........“la caccia al nero”


Bengasi (Credits: AP Photo/Alaguri)

Gli Africani in Libia. Il fattore X dell’emergenza

Bengasi (Credits: AP Photo/Alaguri)
Giampaolo Musumeci
Nella crisi libica c’è un fattore X che potrebbe rivelarsi di estrema importanza nei prossimi giorni. La comunità africana subsahariana che occupa le periferie e i vicoli di Bengasi e Tripoli. I somali, etiopi ed eritrei (ma anche nigeriani e ganesi) che affollano le baracche delle città e che sognano l’Europa (e l’Italia).
Prima della sigla degli accordi tra Tripoli e Roma, dalle coste libiche si partiva in massa per Lampedusa. I trafficanti libici hanno avuto buon gioco fino a quel momento a far “chiudere un occhio” o tutti e due, ai guardiacoste libici per far partire i barconi.
Ora che la crisi libica distoglie le forze di sicurezza (quelle ancora fedeli al regime) dal controllo delle coste, il rischio è che gli smuggler rimettano in moto la macchina del traffico di esseri umani su larga scala.

Sono 8.000 i rifugiati (somali, eritrei, etiopi) registrati dall’Unhcr in Libia. Ma la popolazione subsahariana nel Paese maghrebino è molto molto superiore. Si parla, ma sono stime, di centinaia di migliaia, forse un milione e mezzo. Manovali, spesso irregolari, piccoli commercianti, che potrebbero tentare la via dell’Europa. Che ruolo giocheranno nella rivolta?
E poi ci sono le prigioni di Gandufa, Misratah, affollate di subsahariani entrati in Libia clandestinamente. Ora che il dispositivo di sicurezza si sta sgretolando, che fine faranno? Le porte delle prigioni e dei container nel deserto si apriranno?
Intanto, dopo giorni di rumors pare che “la caccia al nero” sia partita: dato che il Colonnello Gheddafi si è affidato a mercenari ciadiani e sudanesi, in alcuni casi bloccati e linciati dagli insorti, il rischio è la facile e tragica equivalenza: nero=nemico. E allora, per tanti, potrebbe essere “Europa a tutti i costi”.
Partendo dalle spiagge di Bengasi, quali le rotte possibili verso l’Europa? Lampedusa, meta tradizionale, ma anche la Sicilia, località: Punta Braccetto e Marina di Ragusa, e Pozzallo dove già si dirigono in massa gli egiziani (dai 3 ai 4 giorni circa il viaggio). E poi, il Salento e le spiagge di Crotone in Calabria. E infine, la Sardegna, soprattutto il sud dell’isola.

Altra rotta, poi, più a est, verso le sempre poco controllate isole greche. Troppi arcipelaghi, troppe isole e troppo pochi i guardiacoste greci. Creta è l’isola più vicina alla Libia.
 fonte
http://blog.panorama.it/mondo/2011/02/23/gli-africani-in-libia-il-fattore-x-dellemergenza/

Now active on www.dirco.gov.za the African Diaspora Weblink + attached TCEM opening speech deliverd by South African Deputy Minister of International Relations and Cooperation

Mar 22/2/11, Saaiman, H : Rome, First Secretary (Political)
Da: Saaiman, H : Rome, First Secretary (Political)
Oggetto: Now active on www.dirco.gov.za the African Diaspora Weblink + attached TCEM opening speech deliverd by South African Deputy Minister of International Relations and Cooperation
A:
Data: Martedì 22 febbraio 2011, 10:19



South Africa to host the African Diaspora Technical Committee of Experts Meeting scheduled for 21 and 22 February 2011
The Republic of South Africa, in collaboration with the African Union (AU) Commission, will host the African Diaspora Technical Committee of Experts Meeting (TCEM) on 21 and 22 February 2011. The meeting will be convened at the Conference Centre of the OR Tambo Building (Department of International Relations and Cooperation's Head Quarters).
The Republic of South Africa has been seized with the African Diaspora Initiative. One of the highlights to this effect is the success of the African Diaspora conference it jointly organised with the AU in March 2005 in Kingston, Jamaica. This conference brought together Africans on the continent and representatives of the African Diaspora from the Caribbean and was held under the theme "Towards Unity and United Action by Africans and the African Diaspora in the Caribbean for a Better World: The Case of South Africa".
It was therefore on the basis of the success of the Jamaica conference and its continued commitment to the African Diaspora Initiative that the African Union (AU) endorsed South Africa as the host of the 2008 Summit, which was later postponed due to unforeseen circumstances.
The TCEM brings together experts from the continent and its Diaspora and marks the commencement of the implementation of the first key element of the AU/South Africa African Diaspora roadmap. The other two key elements, as presented by South Africa and endorsed by the AU, are the Ministerial meeting planned to take place in September 2011 followed by the Summit in 2012.
In this regard, the main objectives of the TCEM are, among others, to take stock of factors that might have arisen since the postponement of the 2008 Summit; and to review what the Ministerial and the Summit ought to achieve. The focus of the review will be, but not limited to, the Draft Summit Declaration, Minister's Programme of Action and previous outcomes reports. Proposals for bankable projects will be made within the ambit of the previously agreed areas of cooperation namely, political, economic and social areas of cooperation.
More information, including documentation and the full list of participants, can be accessed from the African Diaspora web link on the DIRCO website by visiting www.dirco.gov.za.
Some of the high level luminaries and academia who will participate in the meeting include Ambassador Dudley Thompson, Dr. Mathole Motshekga, Dr Julius Garvey and Professor Kwesi Prah.
Issued by the Department of International Relations and Cooperation
OR Tambo Building
Private Bag X152
Pretoria

18 February 2011
From Italy two individuals are taking part in the TCEM:
 
From the Central and South of Italy some of the African Diaspora nominated Mr. Victor Imeka Okeadu (originally from Nigeria) to attend and the TCEM. Mr Okeadu was the head of the Delegation from Italy for the Paris Regional Consultative Conference in 2007 facilitated by South Africa. Mr. Okeadu is a member of the City Council of Rome. He is one of the special Councilors responsible for City relations with the African community and immigrant affairs in general.
 
From the Central and North of Italy the Diaspora nominated Dr Kashetu Kyenge (originally from Democratic Republic of Congo) Dr. Kyenge is a medical doctor, based in Modena. She has been involved in the process of the African Diaspora, and has attended previous international meetings. She represented Northern Italy Diaspora at the Regional Consultative Conference in Paris in 2007. She is informed and involved in many of the projects presented by the Diaspora in the North of Italy.
 
The Embassy has also submitted all written inputs received from different organisations and individuals of the African Diaspora in Italy for consideration by the Meeting.

The Embassy will inform all interested parties on the outcome of the TCEM

Best Regards
South African Embassy
Via Tanaro 14
 
22 February 2011

 

Saturday, 19 February 2011

Le rivolte dimenticate nell'Africa sub-sahariana Mondo africa

Le rivolte dimenticate nell'Africa sub-sahariana Mondo africa


di Anna Bono19 Febbraio 2011

La caduta di Ben Ali in Tunisia ha compromesso l’apparato di controllo dei flussi migratori dall’Africa all’Europa con gli effetti immediati per l’Italia di cui tutti sono a conoscenza. L’eventuale fine del regime di Muammar Gheddafi porterebbe a conseguenze ancora più drammatiche nel caso venissero meno gli accordi Italia-Libia in materia di immigrazione stipulati nel 2008 con il ‘Trattato d’amicizia, partenariato e cooperazione’. I dubbi sulla capacità dell’Unione Europea di far fronte alla situazione – per ora il Consiglio europeo non ha nemmeno accolto la richiesta del governo italiano di convocare una riunione urgente per discutere dell’emergenza immigrazione – peggiorano il quadro e questo mentre anche dal resto dell’Africa arrivano segnali preoccupanti di crisi.
A sud del Sahara 800 milioni di persone vivono in condizioni al confronto delle quali abitare in Tunisia o in Libia parrebbe una fortuna. La Libia, con un PIL pro capite di quasi 17.000 dollari, si colloca tra gli stati ad alto sviluppo, 53esima nell’ISU, l’Indice di Sviluppo Umano 2010 dello United Nation Development Program. Per avere un’idea del divario esistente, la Nigeria, ad esempio, occupa il 142° posto nell’ISU, ha un PIL pro capite di soli 2.289 dollari, ma di fatto il 70% dei nigeriani vive con meno di un dollaro al giorno: e non è tra i paesi africani più poveri essendo stata fino al 2009 il primo produttore di petrolio dell’Africa (poi scavalcata dall’Angola) con 752 milioni di barili annui contro i 603 della Libia.

Difatti anche molte capitali dell’Africa sub-sahariana nei giorni scorsi sono state teatro di manifestazioni di protesta per l’aumento dei prezzi dei generi di prima necessità. In Senegal la periferia della capitale Dakar è stata posta sotto assedio per giorni, a partire dall’inizio di febbraio, da quotidiane manifestazioni di protesta: oltre che per il costo della vita, a cui il governo ha inteso rimediare introducendo un sistema di controllo statale sui prezzi, le proteste riguardavano le continue interruzioni nell’erogazione della corrente elettrica. In Ghana a esasperare la popolazione scesa in piazza ad Accra è stato l’aumento del 30% del carburante deciso dal governo, per di più a poche settimane dall’inaugurazione della piattaforma off-shore con cui inizia l’estrazione del petrolio nel paese. Nell’arcipelago delle Mauritius l’insostenibile costo dei generi alimentari ha suscitato violente proteste a fine gennaio. Pochi giorni prima, in Tanzania, due morti, decine di feriti e numerosi arresti è stato il bilancio delle proteste di massa organizzate ad Arusha dove la collera popolare è stata scatenata non solo dalle difficili condizioni di vita, ma anche dai vistosi brogli che, secondo l’opposizione, hanno caratterizzato le recenti elezioni amministrative.

Proprio l’andamento dei molti appuntamenti elettorali già conclusi e imminenti costituisce un ulteriore motivo di preoccupazione e di delusione per chi avesse sperato che il voto potesse premiare leader africani più responsabili e competenti.

Il 23 gennaio, ad esempio, la Repubblica Centrafricana è andata alle urne per eleggere il capo di stato e il parlamento. Nonostante le liste elettorali scorrette, i seggi spostati o soppressi, i verbali scomparsi, le schede rubate, il voto mancato nelle regioni controllate dall’opposizione armata e altri problemi la Commissione elettorale si è detta soddisfatta delle operazioni di voto e il 7 febbraio, quando ancora restava da esaminare il 27% delle schede, ha annunciato la vittoria di Francois Bozizé, presidente in carica dal 2003 grazie a un colpo di stato. Al parlamento, tra i vincitori, figurano: la moglie del presidente, due suoi figli, uno dei quali è già ministro della Difesa, e un suo nipote, già ministro delle miniere.

Con un colpo di stato, fallito, a fine gennaio l’opposizione, in Gabon, ha tentato di invalidare l’esito delle presidenziali che nel 2009 hanno legalizzato, tra vane proteste di brogli e irregolarità, la presa del potere di Ali Bongo che, come il collega Faure Gnassingbe in Togo, ha ereditato la carica presidenziale alla morte al padre. Il Benin doveva andare alle urne il 27 febbraio, ma il voto è stato rimandato al 6 marzo per problemi organizzativi: il registro dei votanti non è pronto e dagli accertamenti compiuti risulta che la lista provvisoria degli aventi diritto al voto esclude migliaia di cittadini proprio nei distretti notoriamente favorevoli all’opposizione.

Il 18 febbraio è toccato all’Uganda andare alle urne. Il presidente in carica Yoweri Museveni si candida per la quarta volta, la sua vittoria e quella del suo partito alle legislative sono date per scontate. È una situazione emblematica dell’assetto politico del continente. Il mondo aveva guardato con fiducia a Museveni quando, nel 1986, aveva messo fine al terribile periodo della storia ugandese segnato dalle deliranti dittature di Amin Dada, Milton Obote e Tito Okello. Ancora nel 1997, in un dossier, la Banca Mondiale annunciava l’avvento di un “rinascimento africano” portando Museveni e due altri “giovani leoni” a esempio di una nuova generazione di leader, avanguardia di una sicura svolta in senso democratico, in grado di coinvolgere tutto il continente, e protagonisti di performance economiche tali da eclissare quelle delle “tigri asiatiche”.

Poi Museveni si è inventato il “no party system”, sostenendo che il paese non era ancora maturo per la democrazia, e, nel 2006, ha ammesso il multipartitismo, ma in cambio ha fatto eliminare dalla costituzione l’articolo che limitava a due i mandati presidenziali per persona.

Gli altri due “leoni” su cui la Banca Mondiale scommetteva nel 1997 sono Melles Zenawi e Isayas Afeworki. Zenawi è primo ministro dell’Etiopia dal 1991, anno in cui con un colpo di stato ha messo fine alla dittatura di Haile Mariam Menghistu. Ammesso il multipartitismo nel 2000, l’opposizione ha ottenuto ottimi risultati alle legislative e amministrative del 2005. Zenawi ha replicato con l’arresto di centinaia di candidati dell’opposizione eletti, incluso il sindaco della capitale, e con la repressione delle proteste sedate con decine di vittime e migliaia di arresti. Il terzo “leone” era il leader del movimento secessionista eritreo, Isayas Afeworki, presidente dell’Eritrea dal 1993, anno dell’indipendenza dall’Etiopia. Da allora il paese non è mai andato al voto e quello di Afeworki è ritenuto uno dei peggiori regimi del pianeta.

http://www.loccidentale.it/node/102659

Tuesday, 15 February 2011

Fotografia: ritratti d'Africa in mostra a Firenze

Fotografia/ A Firenze la mostra 'Africa: See you, See me'



Trentasei gli autori esposti, provenienti da 14 Paesi

Roma, 14 feb. (TMNews) - Dopo Lisbona, la mostra fotografica 'Africa: See you, See me' arriva in Italia, iniziando il suo tour da Firenze, presso la fsmgallery (Via San Zanobi, 19r), il prossimo 17 febbraio. Sono 36 gli autori, provenienti da 14 paesi, scelti da Awam Amkpa e Madala Hilaire, i curatori della mostra, per illustrare le influenze della fotografia africana post-coloniale sul linguaggio visivo nella rappresentazione dell'Africa e della sua diaspora. "'Africa: See You, See Me' racconta la storia della fotografia africana e la sua influenza sull'immaginario non africano dell'Africa, nonché la diaspora africana in tutte le sue diversità - afferma Awam Amkpa, citata in un comunicato - insieme, le fotografie sono testi di soggettività africane, archivi di storia e di società in via di sviluppo e metodi per comprendere come le immagini contribuiscono all'emancipazione". La mostra è organizzata in tre parti: la prima presenta ritratti in studio di africani che cercano di inserirsi nel paesaggio urbano nel quale sono immigrati; la seconda mostra i primi ritratti etnografici che suggerivano un'immagine dell'Africa come luogo selvaggio popolato dai primitivi dell'Europa; la sezione finale presenta fotografie contemporanee dell'Africa e del popolo africano fatte da fotografi non africani. Prodotta dal Dipartimento di Studi Africani della New York University la mostra è stata realizzata con la collaborazione di New York University La Pietra Policy Dialogues e Fondazione Studio Marangoni. Rimarrà aperta fino al 22 aprile (a ingresso libero), dal lunedì al sabato dalle 15 alle 19 o su appuntamento.

Thursday, 10 February 2011

EASTWOOD EDO IHAZA ASSOLTO DAL GIUDICE DI PACE PER NON AVERCELO MANDATO ..


EASTWOOD EDO IHAZA ASSOLTO DAL GIUDICE DI PACE PER NON AVERCELO MANDATO ...
Scritto da Redazione   

Il presidente di Ari Onlus Eastwood Edo Ihaza era stato rinviato a giudizio nel giugno dello scorso anno, dopo 4 anni dall’inizio delle indagini condotte dalla PM Lucia De Santis basandosi solo sulle dichiarazioni del sig. Buzoli e dell' ex-coordinatore provinciale di Cittadinanzattiva Rieti Abbas Dehghan.
A Eastwood, sulla base di quanto dichiarato dal sig. Buzoli, si contestava di essersi rivolto allo stesso Buzoli con l’espressione “che caz... stai a fare qui, fai il giro ed entra dall’altra entrata principale di via Terenzio Varrone” e “vaff......., vai a fare il giro” e di avergli dato una spinta per farlo uscire.  Lunedi 7 febbraio 2011 il Giudice di pace ha assolto Eastwood Edo Ihaza.

fonte

Saturday, 5 February 2011

Wednesday, 2 February 2011

The resolutions and recommendations resulted from the historical conference of African migrants (English & French Translations)


In the period from 15 to 17 January 2011 and in the city of Tripoli-Libya, the historical conference of African migrants in Europe was held with the participation of organizations, associations, African leaderships, professors, researchers in Europe and from African migrants in Diaspora in the North and South America, the Caribbean, Australia, New Zealand, Asia and figures from the African continent.


The attendees examined the working papers and studies submitted to the Conference that dealt with the various themes of the conference, after a deep discussion and a serious dialogue the attendees adopted the following resolutions and recommendations:


First: the axis of rights and duties…


Attendees discussed the rights of migrants and their duties and approved the following: -


1 – To confirm the right of migrants in the equality of rights, duties, services and their right to live in dignity and the elimination of all forms of discrimination based on origin, color or religion.


2 – To call the migrants to integrate into all the political, social and cultural activities in order to prove and confirm their rights and to maximize their effectiveness in the community of migration.


3 - To invite the migrants to respect the laws of the countries in which they live and defend their rights through legal recognized channels and to work through the public media and civil society institutions to explain what they suffer from injustice of what they are exposed to from persecution.


4 - To raise the awareness of migrants about their obligations towards their countries of origin in order to defend their cause and help them to emerge from backwardness to progress.


5 – To call the migrants to organize themselves in institutions and civil societies to preserve the cultural heritage of Africa and to fight against all what harm the continent and its people.

 
Second: the axis of development in the face of migration.


Participants decided after discussing this axis and reviewing the causes and risks of migration, its implications and what was held about it from meetings at all levels the following: -


1 - The security solutions alone are not sufficient to reduce the migration, we must find practical and substantive solutions contributes in addressing the causes of migration and begins by a comprehensive development to the migrants exporter countries and the allocation of a budget not less than 5 billion by funding from the European Union and the United States of America under the new partnership between the African and European Unions, to create a new sites of work in Africa.


2 – To work to compel the Western countries to apologize and pay reparations for the slavery, colonialism and the depletion of Africa’s fortunes estimated about (777) trillion dollars, following the example of the historical precedent between Libya and Italy and propagate this to take advantage of.


Third: the construction of the African Union.
The attendees reviewed the march of the African Union since the declaration of its founding on 09.09.1999 in Sirte-Libya and came to the following: -


1 - The need to accelerate the building of the AU institutions, especially the federal government and decided to mandate of the Union and the Forum of Arab and African NGOs to formulate a message to be sent to the next summit in Addis Ababa on that meaning.


2 – To work to raise the awareness among all classes of people on the importance of the Declaration of the United States of Africa as a base to ensure Africa's renaissance and to impose its respect.

Forth: Experiences of African migration.

Participants reviewed the experiences of African migration in the different continents of the world and came to the following: -


1 - To integrate these experiences and use them for the advancement of the African human and the preservation of his heritage, particularly the experience of black Americans in the United States of America.


2 – To work for the voice of African migrants to be heard in the African summits as the African migrants are the sixth region in Africa in addition the other five regions, so that they have the right to talk and address the leaders and invite the President of the African Union Commission to nominate its representatives in the Conference Committee.


In this context, the attendees applaud the presence of the kings of Africa as a part of the social fabric of the continent; also appreciate the participation of Mr. Jean Ping President of the African Union Commission at the opening session of the Conference.


3 – The participants decided that the Western electoral model does not fit the literal reproduction in Africa, the continent has a cultural hereditary and the conference calls the expertise to contribute in the search for a model suitable for application in a continent contributed effectively and efficiently in the human civilization.

Fifth: The new alternative human .

The presentations listened with a great interest to an in-depth presentation of the new alternative human for the prevailing political systems represented in the Green Book the directory of the Third Universal Theory, the attendees see that what was presented requires deep study by the Congress and believe that what was available to them from time in this conference was enough for they to percept its importance, but it is not enough to deepen the knowledge of all its aspects, they also call for the continuation of the dialogue on it.

Sixth: the insulting racial discrimination against religions.


Participants discussed this theme and listened to valuable participations and concluded the following: -


1 - Attendees confirm the need for mutual respect for the religions and their symbols and the freedom to practice religious rites, in the manner in which they believe.


2 - Attendees see the insulting racial discrimination against religions may be due to ignorance or may be due to the recruitment of religions in politics and both require appropriate treatment.


3 - Attendees confirm on the risk of the transmission of the insulting racial discrimination against religions from the individual and private frame to the level of institutions and States, the attendees condemn the legislation of insulting the religions by conducting referendums and laws to continue this insulting and legislate it contrary to all constitutional and international principles and conventions, they call Switzerland and the countries that has pursued its way to abolish the legislation that prohibits the construction of minarets and allow the expulsion of citizens from foreign origin if they committed criminal offenses which consolidates the racial discrimination and prescribed inequality among citizens.


Attendees see that the approach of insulting the religions would give rise to reactions and serious repercussions on the continent level and in the entire world and threatens the social entities with division, fragmentation and fission.


Attendees also condemn the political exploitation of religion to justify interference in the internal affairs of African countries.

Seventh: the establishment of the International Union for African migrants.

1 - Participants discussed and endorsed the establishment of the International Union for African migrants to be the shelter of the African migrants and frame their work in all over the world and be based in the city of Tripoli in Libya and may establish branches in all over the world as needed.


The participants have been honored to meet with the Leader of the Great Revolution and listen to his instructions, as stated in his speech and to be guided with it in their plans and programs for the future.


In conclusion the participants thanked the Leader of the Revolution, the King of Kings of Africa for sponsoring this historical conference and the hospitality the Libyan people and the Great Jamahiriya to the participants.


They also decided to extend gratitude and appreciation for the General Forum of Arab and African civil society organizations and all its bodies for the efforts they’ve done for the success of the Conference and to its International Preparatory Committee.
The Historical Conference of Migrants


17 January 2011
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  FRENCH

Les Décisions et Les recommandations de la   Conférence Historique Des Migrants Africains

Dans la période du 15 au 17 janvier 2011 à la ville de Tripoli en Libye, s'est tenue la conférence historique des migrants africains en Europe avec la participation des organisations et des associations et des dirigeants africains, et des professeurs et des chercheurs en Europe et des immigrants africains de la diaspora dans les Amériques, les Caraïbes, l'Australie, la Nouvelle-Zélande, en Asie et des personnes du le continent africain.


Les présents ont examiné les documents du travail actuel et les études présentés à la Conférence qui traite de divers thèmes de la conférence, et après une discussion sérieuse et approfondie et un dialogue sérieux les présents ont adopté les recommandations suivantes:


Premièrement: Thème des droits et des devoirs.


Les participants ont discuté les droits des migrants et de leurs devoirs et ont approuvé comme suit: -


1. Confirmer le droit des migrants à l'égalité des droits et des devoirs et des services et leur droit à vivre dans la dignité et l'élimination de toutes les formes de discrimination fondée sur l'origine ou la couleur ou la religion.


2. Appeler les immigrants à s'intégrer dans les activités politiques, sociaux et culturels afin de prouver leurs droits et de confirmer et de maximiser leurs efficacités dans la collectivité de la migration.


3. Inviter les immigrants à respecter les lois du pays dans lequel ils vivent et de défendre leurs droits par les voies légales reconnues, et travailler avec les médias de masse et des institutions de la société civile pour expliquer ce qui a été subi d'injustice et son exposition à la persécution


4. travailler à sensibiliser les migrants de leurs obligations envers de leur pays d'origine afin de défendre leur cause et de les aider à sortir de l'arriération et de progresser.


5. Appeler les migrants à s'organiser dans les institutions et les sociétés civiles de préserver le patrimoine culturel de l'Afrique et la lutte contre tous les dommages sur le continent et ses habitants.


Deuxièmement: le thème de développement dans face à la migration.


Les participants estiment, après la discussion de ce thème et après avoir examiné les causes et les risques de la migration et ses implications, et les réunions tenues autour sur tous les niveaux comme suit: -


1. Les solutions de sécurité ne sont pas suffisantes pour réduire la migration, nous devons trouver des solutions pratiques et objectives qui contribuent à examiner les causes de la migration commençant par le développement complète du pays source des migrants et la répartition d’un budget d'au moins 5 milliards de financement de l'Union européenne et les États-Unis d'Amérique dans le cadre du nouveau partenariat entre le gouvernement fédéral africain et européennes, pour créer un nouveau citoyen en Afrique.


2. Travailler pour obliger les pays occidentaux de s'excuser et de payer des réparations pour l'esclavage et le colonialisme et l'appauvrissement de l'Afrique, estimé à (777) milliards de dollars, suivant l'exemple historique entre la Libye et l'Italie, et une circulaire de profiter d'eux.


Troisièmement : Construction de l'Union africaine.


Les participants ont exposé le parcours de l'Union africaine depuis la Déclaration de sa fondation le 09/09/1999 à Syrte en Libye et ont déclaré ce qui suit: -


1. La nécessité d'accélérer la construction des institutions de l'Union, en particulier le gouvernement fédéral et les participants ont décidé de désigner la Fédération et le Forum des ONG arabo africaines de formuler un message adressé au sommet d'Addis-Abeba prochain à cet effet.


2. Travailler pour sensibiliser toutes les catégories populaires de l'importance de la Déclaration des États-Unis d'Afrique comme base pour veiller à la renaissance de l'Afrique et pour imposer son respect.


Quatrièmement: Les expériences de la migration africaine.


Les participants ont examiné les expériences de la migration africaine dans les différents continents du monde et sont arrivés aux suivants: -


1. Intégrer ces expériences et de les utiliser pour la promotion de l'homme et la préservation du patrimoine africain, en particulier l'expérience des Noirs américains aux États-Unis d'Amérique.


Travailler pour faire entendre la voix des migrants africains dans les sommets africains puisque les migrants africains sont la sixième région en Afrique, en plus des cinq autres régions d'Afrique, afin qu'ils aient le droit de parler et de s'adresse aux dirigeants, et d'inviter le Président de la Commission de l'Union africaine à désigner ses représentants dans la Commission de la Conférence.


Dans ce contexte, le public applaudit la présence des rois de l'Afrique comme faisant partie du tissu social du continent, appréciant également la participation de M. Jean Ping, président de la Commission de l'Union africaine à la séance d'ouverture de la Conférence.


2. Les participants estiment que le modèle électoral de l'Ouest ne correspond pas à la reproduction littérale en Afrique, le continent a ses héréditaires culturelles, et la conférence appelle les expertises migrantes à contribuer à la recherche d'un modèle approprié pour une application dans le continent et contribuer efficacement à la civilisation humaine.


Cinquièmement: La nouvelle alternative humanitaire.


Les présents ont entendu avec beaucoup d'intérêt à l’exposé approfondi de la nouvelle alternative humaines du système politiques prévaut représentants dans le Livre vert la Troisième Théorie universelle, et l'avis de ceux qui étaient présents que ce point de vue nécessite une étude et un enrichissement approfondi par le Congrès, et voient que ce qui a été mis à leur disposition de temps à cette conférence et qui a été suffisant pour la perception de son importance, mais il ne suffit pas d'approfondir la connaissance dans tous ses aspects, et ont appelé à la poursuite du dialogue dans ce sujet.


Sixièmement: insultant de la discrimination raciale à l'encontre les religions.


Les participants ont discuté ce thème et ont écouté des participations importantes et ont conclu comme suit: -


1. Les participants confirment la nécessité d'un respect mutuel des religions et leurs symboles, et la liberté de pratiquer les rites religieux suivant la manière à laquelle il croit.


2. le public constate que l’insulte raciale des religions peut être due à l'ignorance ou peut-être dû au recrutement des religions politiques et les deux nécessitent un traitement approprié.


3. Les participants confirment sur le risque de transmission des insultants raciales envers les religions du cadre individuel et privé au niveau des institutions et des États, et condamne la législation de l’insultant pour les religions de procéder à des référendums et des lois établies de cette insulte et légiférer à l'encontre de tous les principes et les conventions de la Constitution international, et appellent la Suisse et les pays qui ont poursuivi l'exemple d’abolir la législation qui interdit la construction de minarets et de permettre l'expulsion d'origine étrangère naturalisés s'ils commettent des infractions pénales, ce qui établit la discrimination raciale et d'inégalité entre les citoyens prescrits.

Les participants voient aussi que l'insulte des religions donnerait lieu à des réactions et des répercussions graves sur le continent, et dans le monde et menace les entités sociales de la ligne de division et de fragmentation et de fission.

Les participants condamnent également l'exploitation politique de la religion pour justifier l'ingérence dans les affaires intérieures des pays africains.

Septièmement: la création de la Confédération mondiale des migrants africains


1. Les participants ont discuté et approuvé la création de la Confédération mondiale des migrants africains pour couvrir les migrants africains et être le cadre de leur travail dans le monde entier et sera basé à la ville de Tripoli en Libye et peut établir des succursales dans le monde entier si nécessaire.


Les participants ont eu l'honneur de rencontrer le commandant de la Grande Révolution et d'écouter ses instructions, vu que ce qui est indiqué dans son discours est un programme d'action dans leurs plans et dans leurs programmes prochaines.


En conclusion les participants ont remercié le chef de la Révolution le Roi des Rois d'Afrique, pour son égide de cette conférence historique, et l’accueillant du peuple libyen et la Grande Jamahiriya aux participants.


Ils ont également décidé d'étendre la reconnaissance et l'appréciation au Forum générale du Forum des organisations de la société civile arabe et tous les organismes africaines pour les efforts et le succès de la Conférence et au Comité préparatoire internationale.

La Conférence historique des migrants


17 Janvier 2011